Ci sono giorni in cui capita di essere un po’ tristi e cercare consolazione in un buon libro. Oppure, quando si è innamorati, si inseguono le stesse emozioni tra le pagine di un romanzo perché le si vorrebbero rivivere all’infinito. I libri custodiscono i nostri stati d’animo, sono tanti frammenti di altrettante emozioni. Ce n’è uno adatto ad ognuno di noi, uno perfetto per ogni occasione.
Il libro giusto per ogni stato d’animo
Ogni libro è in grado di suscitare mille emozioni. Attraverso i suoi personaggi l’autore ci parla di sé ma, al tempo stesso, ci permette di condividere le sue stesse emozioni. La lettura è un processo di apprendimento, certo, ma più ancora un percorso emozionale in grado di toccare corde profonde e vibranti. Quale libro scegliere in base al proprio stato d’animo? Te lo diciamo noi prendendo spunto da chi di libri se ne intende!
Sei innamorato? Leggi “Avverbi” di daniel handler
Se parliamo di amore, quello vero e profondo, il libro che più lo rappresenta è, secondo me, Avverbi. Avverbi è una piccola perla poco conosciuta di Daniel Hadler. Perché non è il solito libro d’amore ma si distingue riuscendo ad emozionare? Perché il focus non è sul soggetto che riceve l’amore ma sul modo stesso di amare. Sono gli avverbi ad essere importanti! E’ come si ama ciò che conta.
Il libro contiene tante storie d'amore diverse che raccontano modi diversi per potersi innamorare: immediatamente, platonicamente, fraternamente, fisicamente, ossessivamente… Tanti modi diversi per tanti tipi di amore differenti. Tutti almeno una volta nella vita siamo stati innamorati e tutti siamo desiderosi di poter rileggere, e rivivere, i tratti comuni a quel nostro amore.
Le espressioni che svelano come ci innamoriamo sono ciò che conta, ci spiega l’autore. Ecco dunque che ogni capitolo, ogni storia ha come titolo un avverbio. La perfetta descrizione del modo in cui si può venir catturati dall’amore. Il perfetto modo per pensare all’amore stesso, più che alla persona che ci ha fatto innamorare.
Bisogno di evadere? Ti consigliamo La fine del mondo e il paese delle meraviglie
Se l’unica cosa che vorresti fare è scappare da tutto e da tutti, il libro che ti consiglio di leggere è La fine del mondo e il paese delle Meraviglie di Haruki Murakami.
Una delle caratteristiche principali di Haruki consiste proprio nella sua capacità di rapirti dalla realtà per portarti in un mondo altro fatto di immaginazione, sentimenti ed introspezione. La vera fuga è da sé stessi, il vero traguardo è trovare il vero io. “La fine del mondo e il paese delle meraviglie” inizia raccontando di due diversi mondi in parallelo.
Il primo racconto è ambientato in una piccola città, separata dal resto del mondo con delle alte mura, in cui vivono abitanti privi dell'ombra e dei sentimenti. Tutti sono assolutamente in pace e al sicuro da ogni emozione. A distinguersi arriva un nuovo membro di questa piccola comunità cui viene affidato il compito di leggere "i vecchi sogni" nel teschio degli unicorni allo scopo di raccogliere frammenti di memorie di un'altra vita.
In parallelo il secondo racconto descrive un'asettica Tokyo del futuro. E’ proprio in questa città, ormai disumanizzata, che un uomo si vedrà coinvolto da uno scienziato decisamente folle in un esperimento che lo porterà a calarsi nel sottosuolo. Un posto popolato da creature mostruose che ben rappresentano le paure che agitano la coscienza di ognuno di noi. Sarà proprio nel buio più profondo che si riuscirà a trovare la soluzione definitiva. La risposta al mistero che lega i due mondi, l’uno il riflesso dell’altro. È proprio ora che ha inizio la vera avventura? Il quesito è di difficile soluzione e richiede un grosso sforzo al lettore: è possibile lo scambio tra le due dimensioni o si tratta di un viaggio senza ritorno?
Malinconia e solitudine? eleanor oliphant sta benissimo è il tuo libro
“Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: sto benissimo.” Un incipit rassicurante che fa presagire momenti di serenità. In realtà in “Eleanor Oliphant sta benissimo”, il romanzo di Gail Honeyman, c’è molto di più.
Apparentemente Eleanor Oliphant sta davvero bene. Ha trent’anni e ormai da nove lavora nello stesso ufficio. Vive da sola e si prende cura della sua piantina cui ha addirittura dato un nome. Si chiama Polly. Ma c’è molto di più in Eleanor, una nota stonata che fa capire quanto il suo passato sia la vera causa della sua solitudine. Quando il suo ‘star bene da sola’ in realtà non sia una condizione di equilibrio ma di attesa di qualcuno.
Il mercoledì è il giorno che più odia. Arriva la telefonata della madre che la chiama dalla prigione. Mentre parla con lei non può far a meno di sfiorare la cicatrice sul proprio volto e, per un attimo, il passato ritorna prepotente. Poi torna ad autoconvincersi che star bene.
La sua vita va avanti così finché non succede qualcosa di inaspettato: qualcuno le rivolge un gesto gentile. Il primo della sua vita e, al tempo stesso, il gesto in grado di cambiare la sua vita.
Rabbia
Immaginate di trovarvi strappati dal vostro mondo, privati di ogni potere e ricchezza e intrappolati in un lugubre scantinato. Sareste arrabbiati, non è vero?
E’ quel che è accaduto a Sandman, uno degli eterni, ed ora che si è liberato è decisamente intenzionato a dar sfogo alla sua rabbia. The Sandman è una graphic novel scritta da Neil Gaiman che ha ricevuto numerosi premi: diversi Eisner Awards, un Hugo Award, un Bram Stoker Award e il World Fantasy Award come miglior racconto breve… Si, lo so, non è propriamente un libro ma un fumetto americano e questo può far storcere il naso ai lettori più tradizionalisti ma, credetemi, vale la pena leggerlo.
La serie originale è stata pubblicata per 75 numeri dal gennaio 1989 al marzo 1996 ma è poi stata raccolta e ripubblicata; addirittura, se ne farà una serie su Netflix tanto è amata e popolare. Il protagonista è Sogno, colui che domina la fase onirica proprio come faceva Morfeo nella mitologia greca. Sandman viene catturato da un rituale occulto e tenuto prigioniero per ben settant’anni. Attende il momento più propizio e, finalmente, riesce a fuggire nei giorni nostri. Il primo pensiero è la vendetta nei confronti dei suoi rapitori. Subito dopo, però, si prodiga per riedificare il suo regno, ormai caduto in rovina a causa della sua lunga assenza. The Sandman sonda i più profondi sentimenti legati alla rabbia e alla parte più oscura di noi stessi, ma lo fa con una grazia a dir poco esemplare!