Diventare psicologo in Italia significa intraprendere un percorso accademico e professionale complesso, rigoroso e altamente regolamentato. È una professione intellettuale che richiede non solo una solida preparazione teorica e metodologica, ma anche un forte senso etico e una costante attenzione all'evoluzione scientifica e normativa. Lo psicologo opera in ambiti molteplici: dalla clinica alla scuola, dal lavoro alle organizzazioni, dalla giustizia alla promozione del benessere psicologico individuale e collettivo. In questo contesto articolato, comprendere il percorso per accedere alla professione, le sue principali responsabilità e gli strumenti necessari per esercitarla in modo conforme alla legge è fondamentale. In questo articolo andiamo proprio a fare chiarezza su questo argomento
Il percorso accademico e l’abilitazione
Per accedere alla professione di psicologo è necessario conseguire una laurea magistrale in Psicologia (LM-51), successiva a una triennale nella stessa classe di laurea o in un percorso affine. Dal 2020, con l’entrata in vigore della Legge n. 163/2021, è stato istituito l’esame di abilitazione semplificato, denominato Esame di Stato abilitante, che ha sostituito l’Esame di Stato tradizionale con una prova pratica valutativa da svolgere al termine del tirocinio professionalizzante. Quest’ultimo è ora integrato direttamente all’interno del percorso universitario, per un totale di 1.000 ore distribuite tra il secondo ciclo di studi e l’esame finale.
Una volta superata la prova pratica valutativa, il laureato può iscriversi alla sezione A dell’Albo degli Psicologi della propria regione. Solo dopo questa iscrizione è formalmente autorizzato a esercitare la professione in Italia.
Gli ambiti di intervento dello psicologo
Lo psicologo è una figura professionale multidisciplinare, in grado di operare in diversi contesti. In ambito clinico, si occupa di valutazione psicodiagnostica, supporto psicologico, interventi di promozione della salute mentale e prevenzione del disagio. Nelle scuole, collabora per facilitare il benessere psicoeducativo degli studenti e supportare genitori e insegnanti. Nell’ambito organizzativo, si occupa di selezione del personale, analisi dei bisogni formativi e benessere aziendale. In quello forense, svolge consulenze tecniche, perizie e valutazioni psicologiche nei procedimenti civili e penali.
Indipendentemente dal settore, lo psicologo è tenuto ad agire nel rispetto del Codice Deontologico e della normativa vigente, mantenendo un aggiornamento costante attraverso la formazione continua obbligatoria (ECM).
La tutela legale: l’importanza dell’assicurazione professionale per gli psicologi
L’esercizio della professione comporta una responsabilità rilevante nei confronti dei pazienti e della società. Per questa ragione, la legge italiana prevede l’obbligo, per tutti i professionisti sanitari, di dotarsi di una assicurazione professionale per gli psicologi, volta a tutelare l’operatore in caso di richieste di risarcimento per danni derivanti da errori, negligenze o omissioni durante l’esercizio dell’attività. Questo strumento si rivela fondamentale per garantire non solo la serenità dello psicologo, ma anche la sicurezza degli utenti, che possono così contare su un servizio professionale svolto secondo standard elevati e con le opportune coperture legali.
Le polizze variano per massimali, franchigie e ambiti di copertura, ma devono sempre includere la responsabilità civile professionale. È inoltre consigliabile includere la retroattività e la copertura per attività online, ormai sempre più diffuse.
Il ruolo istituzionale del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi
L’organismo di riferimento per la professione è il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP), ente pubblico non economico che coordina i diversi Ordini regionali. Il CNOP ha il compito di vigilare sull’esercizio della professione, tutelare i cittadini, aggiornare l’albo professionale, promuovere la formazione continua e diffondere la cultura psicologica nella società. L’Ordine è anche l’interlocutore ufficiale con le istituzioni statali e regionali in materia di politiche sanitarie, educative e sociali.
Ogni psicologo, una volta iscritto all’Albo, è tenuto al rispetto delle indicazioni del CNOP e può partecipare attivamente alla vita ordinistica, contribuendo all’evoluzione della professione attraverso il voto e l’attività istituzionale.