Prodotti farmaceutici, come assemblarli e confezionarli in modo asettico

I prodotti farmaceutici sono qualcosa di molto particolare e come è facile intuire di estremamente delicato da produrre e gestire. Tutti i sistemi di produzione, assemblaggio e imballaggio altamente automatizzati sono molto attenti alla pulizia e spesso sono veramente asettici, nel caso dei prodotti farmaceutici, questa attenzione come ovvio aumenta notevolmente. Parliamo ad esempio di blister di medicinali, fialette, flaconi e simili, il confezionamento di questi prodotti avviene all’interno di speciali camere bianche, ovvero ambienti non solo molto puliti, ma del tutto asettici nei quali non può esserci alcuna impurità, nemmeno un singolo granello di polvere.

L’Unione Europea ha precisi ed elevati standard in merito, che garantiscono massima pulizia ed igiene in tutti i processi della produzione di medicinali e prodotti farmaceutici in genere. Se questi prodotti non rispettano i rigidi e severi standard europei non possono essere venduti nell’Unione. Chi li produce lo sa molto bene e per questo si attiva per garantire sempre agli ambienti di produzione di avere le caratteristiche richieste. Non sempre è facile, visto che le catene di produzione fortemente automatizzate, lavorano i materiali ad alta velocità e questo può causare un inconveniente frequente, ovvero la formazione di cariche elettrostatiche, che possono causare vari problemi, tra i quali attirare polvere e altre impurità sulle superfici dei prodotti. I materiali più soggetti ad andare incontro a questa criticità, sono anche tra i più utilizzati nel settore, come ad esempio i materiali plastici, i metalli, ma anche polveri e liquidi.

Come produrre medicinali evitando contaminazioni

All’interno delle camere bianche la formazione di cariche elettrostatiche sono un problema ben noto, non solo possono attirare impurità sul prodotto, ma ne compromettono l’assemblaggio, aumentano pertanto scarti e quindi i costi. Contaminazione e aumento degli scarti, così come un calo delle performance dei macchinari, che può diventare molto rilevante con il passare del tempo, sono problemi veramente seri. Lavorando materiali neutri ad alta velocità è quasi automatico che si formino delle cariche, che possono ridurre la precisione delle macchine ed essere anche potenzialmente pericolose per gli operatori. Piccole scariche, in se non pericolose, possono però innescare incendi o esplosioni e vanno pertanto come è chiaro, assolutamente evitate.

Le cariche elettrostatiche possono formarsi in varie fasi produttive e rappresentano sempre un problema da non sottovalutare, al quale per fortuna si può trovare un’efficace soluzione attraverso l’impiego di specifici dispositivi come le barre ionizzanti, in grado di riportare i materiali alla loro carica neutra iniziale.

Per assicurare la produzione di prodotti farmaceutici in un ambiente perfettamente asettico bisognerà eliminare le cariche elettrostatiche e per farlo si può ionizzare l’ambiente circostante all’elemento caricato elettricamente, attraverso la scomposizione degli atomi dell’aria in ioni positivi e negativi. Le barre antistatiche svolgono questa importante attività e vanno posizionate in uno o più punti della camera bianca, andando a creare, una volta che sono state alimentate, una corona di energia ad alta intensità, una nuvola di ioni che neutralizza immediatamente la carica di qualsiasi superficie con cui entra in contatto