Le professioni del futuro in Italia

E’ vero: la crisi economica sta mettendo l’Italia in ginocchio vediamo uomini di cinquant’anni messi in cassa integrazione senza alcuna speranza per il loro futuro e laureati in ingegneria aereo-spaziale partire all’estero in cerca di un’occupazione quanto meno gratificante…per non parlare poi di chi ha conseguito un’interminabile laurea in giurisprudenza, e che spesso si ritrova come cameriere in un pub o commesso in un negozio di abbigliamento.

Insomma, l’Italia non garantisce una vera e propria solidità a livello lavorativo; per questo si sente sempre più frequentemente parlare di “cervelli in fuga”, cioè di chi tenta la fortuna altrove e quasi sempre raggiunge l’obiettivo proposto.

Spieghiamo queste nuove professioni

Vi sono però delle professioni, definite “professioni del futuro”, che nel corso di questi anni dovrebbero essere molto richieste:

  • Ingegneri specializzati in machine learning: progettisti di macchine capaci di apprendere (portando un esempio banalissimo: i veicoli con guida automatica); chiaramente per avere successo in questo lavoro è necessario anche avere determinare competenze: algoritmi, software, (per saperne di più, clicca qui…) machine learning, ricerca, ecc…
  • Data scientist: colui che elabora dati massivi, mediante i social media, le ricerche internet o i nostri smartphone da riutilizzare nelle indagini di mercato. Anche in questo caso sono necessarie delle competenze specifiche: Data science, Data mining, Analytics e Machine Learning.
  • Responsabili di sviluppo delle vendite: in questo caso si richiedono competenze quali la Pianificazione finanziaria, lo sviluppo del business e la Gestione delle vendite.

Come cercare ed ottenere un lavoro

Questi sono tre delle professioni più ricercate del futuro, ma, quali consigli poter dare a chi sta semplicemente cercando lavoro?

Innanzitutto potrebbe essere opportuno iscriversi a siti quali LinkedIn, InfoJobs, Jobrapido, Monster, ecc…Queste sono ottime piattaforme per trovare la professione che più risponde ai propri bisogni.

E’ necessario anche avere un CV ben stilato, che possa catturare l’attenzione ed essere ricco di ogni tipo di esperienza effettuata.

Un errore da non fare è quello di scrivere sul CV cose che non sono reali: molti datori di lavoro infatti hanno scovato questo tipo di bugie; in genere gli ambiti su cui si mente maggiormente sono: durata dell’impiego, titoli di studio, abilità e responsabilità. Molti poi dichiarano di conoscere perfettamente l’inglese, senza saper pronunciare neanche una frase di senso compiuto: attenzione quindi a quello che fate credere!

Non è buono poi lasciare spazi vuoti nel CV, ma motivare una probabile assenza di lavoro: non c’è nulla di cui vergognarsi; sarebbe opportuno inoltre informarsi dell’azienda a cui si è inoltrato il curriculum, perché questo denota una certa serietà e professionalità nella ricerca.