Lo stipendio medio in Italia è di circa 30.000 € annui (RAL lorda annuale), che corrispondono a circa 2.500 € mensili lordi, cioè circa 1.600 € netti al mese per 13 mensilità. Purtroppo, però, in Italia, il dato sugli stipendi rapportato a quelli degli altri stati europei non è incoraggiante, infatti anche nel 2023 lo stipendio medio in Italia è inferiore agli stipendi degli standard europei.
In questa guida andremo ad analizzare quali sono le cause di tutto ciò e in che modo si può calcolare lo stipendio medio in Italia.
Alcuni fattori che determinano lo stipendio medio in Italia
Lo stipendio medio in Italia è un dato che oscilla in base a numerosi fattori, tra cui il settore di lavoro, l’esperienza del lavoratore, la regione in cui si trova il lavoratore e il tipo di contratto stipulato. Tuttavia, secondo i dati ISTAT aggiornati al 2021, lo stipendio medio lordo mensile di un lavoratore dipendente in Italia si aggira intorno ai 2.500 € mensili lordi, cioè circa 1.600 € netti al mese per 13 mensilità.
Per calcolare lo stipendio medio di un lavoratore dipendente in Italia, occorre considerare il reddito lordo mensile, cioè il reddito complessivo di un lavoratore prima delle detrazioni fiscali e previdenziali.
Inoltre, per ottenere il valore dello stipendio netto di un lavoratore dipendente, cioè il reddito effettivamente percepito dal lavoratore dopo le detrazioni fiscali, bisogna sottrarre dal netto le imposte e le ritenute previdenziali e assistenziali che vengono trattenute sulla busta paga. Detto ciò, non bisogna sottovalutare il fatto che l’Italia ha un sistema di tassazione progressiva.
Cos’è la tassazione progressiva?
In poche parole significa che la percentuale di tasse che un lavoratore paga aumenta in proporzione al suo reddito. I lavoratori con redditi più alti pagano tasse più elevate rispetto a quelli con redditi più bassi che pagheranno meno tasse.
Stipendio medio in Italia in base al contratto di lavoro
Il livello dello stipendio medio in Italia è influenzato anche dal tipo di contratto di lavoro che si è stipulato con l’azienda presso cui si è dipendenti.
Esistono diversi tipi di contratti da cui dipendono salari diversi. Abbiamo il contratto a tempo determinato, il contratto a tempo indeterminato, il contratto a progetto, il contratto di apprendistato, il contratto di collaborazione a progetto, il contratto di somministrazione, il contratto di stage e il contratto di lavoro intermittente.
Ogni tipo di contratto ha delle regole specifiche per quanto riguarda la retribuzione salariale, il periodo di lavoro e i diritti e doveri del lavoratore e del datore di lavoro, quindi è semplice comprendere come lo stipendio medio in Italia dipenda dal tipo di contratto di lavoro.
Perché lo stipendio medio in Italia è inferiore rispetto all’UE?
Lo stipendio medio in Italia è inferiore rispetto agli altri stipendi europei per diversi fattori. Tra le ragioni spicca senz’altro il fatto che l’Italia è stata colpita da una grave crisi economica negli ultimi anni. Una crisi che ha avuto un impatto significativo sulla retribuzione dei lavoratori da parte delle aziende. La crisi ha portato a una maggiore competitività nei mercati di tutto il mondo, aumentando la pressione sui salari e sulla produttività dei lavoratori italiani.
Inoltre, l’Italia ha un tasso di disoccupazione relativamente alto rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea. Questo dato influisce negativamente sulla retribuzione dei lavoratori. Una maggiore disponibilità di lavoratori può aumentare la pressione sui salari, poiché le aziende possono essere in grado di assumere personale a condizioni più favorevoli. I lavoratori quindi devono sottostare alle proposte salariali del datore di lavoro e anche se gli stipendi sono piuttosto bassi, non si può fare a meno di accettarli. Da ciò nascono frustrazioni e malcontenti e la situazione attualmente non sembra migliorare.
Un altro fattore per cui lo stipendio medio in Italia è inferiore rispetto agli altri stipendi europei, è che l’Italia ha una struttura economica caratterizzata da tante piccole e medie imprese, imprese spesso hanno risorse limitate per investire in formazione, ricerca e sviluppo. Questo può limitare la capacità delle aziende di offrire salari competitivi ai loro dipendenti.
Detto ciò non va dimenticato che la situazione economica e il livello degli stipendi in Italia variano in base al settore di lavoro, alla regione e al tipo di lavoro svolto. Ecco perché in alcune aree dell’Italia, come alcune regioni del nord, gli stipendi possono essere più elevati rispetto ad altre parti del paese creando un netto divario economico tra nord e sud.