La Puglia è una terra ricca di storia e di cultura, dall'eccezionale tradizione enogastronomica di alto livello.
In questo articolo abbiamo deciso di parlare del vino pugliese di qualità, ripercorrendo la nascita e lo sviluppo dei vitigni regionali, per poi vedere da vicino quali sono attualmente le varietà più apprezzate.
Lo sviluppo del vino pugliese
A partire dal XIX secolo, i vitigni autoctoni della Puglia hanno iniziato a produrre, seguendo criteri sempre più rigidi e codificati, dei rossi di ottima qualità, ricchi e corposi, esportati poi in Italia settentrionale per rendere più decise le varianti del Nord e della Francia.
I bianchi hanno conosciuto il medesimo sviluppo, fungendo da base per il vermouth e per altri alcolici di alta qualità.
Dagli anni '70 in poi il modello produttivo è cambiato, dando luogo a bottiglie di alta qualità realizzate direttamente sul posto, che hanno reso la regione uno dei migliori produttori di vino dell'intera Penisola.
Analizziamo adesso da vicino quali sono i migliori vini pugliesi e perché sceglierli a seconda del pasto che si intende consumare.
I vini pugliesi di qualità
– Primitivo di Manduria
Dal territorio di Taranto giunge questo vino apprezzato in tutto il mondo, realizzato su terreni argillosi e calcarei, che donano alle uve un sapore caratteristico molto intenso.
La gradazione alcolica si attesta attorno ai 14 gradi, rendendo questa bottiglia adatta per le pietanze dal gusto riconoscibile.
Si tratta di un rosso da abbinare alla carne e ai secondi piatti, apprezzabile dall'antipasto al dessert e dal sentore di frutti rossi, fragranze marine e bosco.
– Nero di Troia
A una prima occhiata, ciò che colpisce del Nero di Troia è il suo colore rosso rubino, che denota carattere e persistenza del sapore.
Gli acini provengono dal territorio di Foggia e sono spessi e succosi, tanto da essere stati apprezzati nella storia da un intenditore come Federico II di Svevia.
Tra gli aromi caratteristici che si possono avvertire nel corso della degustazione troviamo la mora, la liquirizia, i frutti di bosco e il legno.
La Puglia propone anche numerosi piatti tipici a base di carne e questa bottiglia è ideale se consumata con i secondi a base di selvaggina.
– Negramaro
Il vigneto che produce il Negramaro è presente sul territorio sin dall'VI secolo aC e nel corso del tempo non ha mai smesso di svilupparsi nella regione e dare vita a un eccezionale vino da miscela.
Il suo sapore è infatti molto intenso e il profumo estremamente fruttato, quindi bisogna fare attenzione alle pietanze che si abbinano a questa bottiglia.
Il Negramaro si presta a essere consumato nella stagione fredda insieme a piatti di carne, possibilmente grassi e saporiti per non sfumare a confronto con il gusto intenso della bevanda.
– Castel del Monte Aglianico
La zona di produzione del Castel del Monte Aglianico è molto ampia e si estende da Andria a Bari.
Si tratta di un rosso dalla gradazione alcolica piuttosto elevata, che può arrivare fino a 16 gradi e che ben si abbina con formaggi e salumi, piatti di carne e dessert.
Molto consigliato è questo vino con il pollame e il coniglio al forno, che ben si sposano che i sentori di frutti di bosco, more e frutti rossi.
– Salice Salentino
Tipo appunto del Salento, questo vino rosso rilascia immediatamente aromi di prugna e ciliegia, che lo rendono leggermente dolce e gradevole al palato dall'antipasto al dessert.
Tuttavia, il retrogusto amarognolo lo colloca perfettamente insieme ad antipasti di salumi, selvaggina e carne condita con aromi del bosco, poiché il sapore non si perde essendo particolarmente intenso.
Potrai trovare questa bottiglia soprattutto al sud della regione, ammirando i vitigni che hanno un'ottima resa ogni anno e occuparsi delle campagne dell'entroterra, beneficiando della vicinanza del mare e del terreno calcareo e argilloso.