Chi e cosa fa il notaio: i dettagli della professione

La professione del notaio ha una lunghissima tradizione che affonda le sue radici addirittura nell'impero romano. Il suo ruolo nei secoli è cambiato, si è maggiormente definito e a oggi rappresenta una figura di spicco nell'ambito della giustizia, perché si occupa di controllare e redigere atti fondamentali per la gestione del patrimonio dei cittadini. Il percorso per diventare notai è articolato e prevede vari step. Gode però di un importante riconoscimento sociale e, anche dal punto di vista economico, fare il notaio è una professione che regala molte soddisfazioni, anche se si hanno importanti responsabilità. Vedremo nel dettaglio il percorso per accedere alla professione e chi è e cosa fa il notaio nella sua carriera. 

 

Come diventare notaio

Per diventare notaio è necessario conseguire una laurea in giurisprudenza a ciclo unico o una magistrale. Al titolo accademico deve seguire un percorso di praticantato di 18 mesi presso uno studio notarile, che volendo si può anche anticipare di 6 mesi durante l'ultimo anno di università.
Un anno di pratica legale può essere sostituito dalla frequentazione della scuola di specializzazione. Dopo la laurea quindi si possono verificare i costi della scuola di specializzazione per le professioni legali ed entrare nel percorso di specializzazione. Il corso post laurea si può seguire anche online, presso le Università telematiche come Unicusano, con il vantaggio di poter organizzare l'apprendimento in maniera autonoma. Per assumere la carica di notaio, l'ultimo step è il superamento di un concorso pubblico indetto dal Ministero della Giustizia, al quale si può partecipare per un limite massimo di cinque volte. I vincitori del concorso vengono assegnati dalla sede di destinazione seguendo l'ordine in graduatoria. Per mantenere l'incarico assegnato, è obbligatorio aprire un ufficio notarile entro 3 mesi dall'assegnazione.

 

Il notaio: chi è e cosa fa

Il notaio è un pubblico ufficiale incaricato dallo Stato ad attribuire pubblica fede, ossia valore legale, a tutti gli atti che stipula. Chiunque leggerà un atto firmato da un notaio deve considerarlo vero e verificato. Per questo motivo il notaio, prima di validare ogni atto, deve accertarsi della volontà delle persone che lo richiedono, dell'obiettivo che l'atto stesso ha e proporre l'atto più idoneo a quanto richiesto. Per legge deve essere imparziale e indipendente, tutelando gli interessi di ognuno nella stessa maniera. Il notaio riscuote inoltre per conto dello Stato tutte le imposte relative agli atti e versa poi queste imposte indirette e plusvalenze. Nello svolgimento della sua attività è fondamentale la fase iniziale di consulenza, per comprendere bene qual è l'atto più consono e quali sono le leggi di cui tenere conto. Con la digitalizzazione, anche il Ministero della Giustizia si avvale dell'intelligenza artificiale per adempiere ad alcune mansioni e quindi anche la professione del notaio si è spostata online, con alcuni adempimenti che si possono svolgere da remoto. Occorre quindi acquisire anche competenze digitali per andare incontro alle nuove disposizioni in materia legale.

 

Quanto guadagna il notaio

La professione del notaio è classificata come libera professione, non si può quindi fare un calcolo preciso dello stipendio. Secondo le stime però si calcola uno stipendio minimo di 5,000 euro al mese lordi che può arrivare anche a 30 mila euro. Gli stipendi sono molto più alti rispetto a tante altre professioni perché entra in gioco la responsabilità della veridicità degli atti validati ed è una professione che richiede una profonda preparazione legale.